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Anche per il 2018 è stato decretato lo stop all’aumento di imposte e tasse locali. Il blocco degli aumenti dei tributi per il nuovo anno è stato sancito dall’articolo 1, comma 37 della legge di Bilancio 2018. Le amministrazioni locali non potranno incrementare aliquote e tariffe rispetto a quelle deliberate nel 2015. Per quest’anno vale, infatti, la stessa misura già adottata nel 2016 e 2017. Allo stesso modo non sarà possibile istituire nuovi tributi- con la sola eccezione dell’imposta di soggiorno, per la quale già un anno fa fu concessa agli enti una deroga sia per l’istituzione che per la rimodulazione- e nemmeno ridurre le agevolazioni già concesse ai contribuenti. Sono escluse dal blocco la TARI e tutte le entrate che hanno natura patrimoniale, come il canone occupazione spazi e aree pubbliche e il canone idrico. Il vincolo non riguarderà gli enti che hanno deliberato il predissesto o il dissesto. Per il 2018, inoltre, il blocco degli aumenti non si applicherà nei Comuni istituiti in seguito alla loro fusione. La norma della legge di Bilancio ha confermato, inoltre, il potere di mantenere in vita la maggiorazione TASI dello 0,8 per mille, purché già confermata nel 2016 e 2017. Ma la maggiorazione non riguarda, naturalmente, le abitazioni principali, che sono esenti ai fini TASI. Nel caso in cui un Comune l’avesse deliberata nel 2015 per gli immobili destinati ad abitazione principale, la maggiorazione non può essere mantenuta.


    fonte: riscotel

     

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